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L’archeologia ai tempi di Agatha Christie
Pantheon Nulla Die, 111 pagine. ISBN: 9788869151972
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«Una sera a cena, parlando dei romanzi di Agatha Christie e del suo rapporto ‘speciale’ con l’archeolo-gia iniziato in occasione del suo secondo matrimonio, un amico mi chiese se, secondo me, in archeologia esistesse o no un assassino. Dopo un’iniziale seppur comprensibile ilarità, cominciai a ragionare sul senso di questa domanda (anzi, ci ragionammo insieme); ne venne fuori una brillante riflessione che costituisce l’ispirazione di questo saggio».
Così, nell’introduzione, l’autrice ci conduce all’interno dell’argomento: si tratta della descrizione di una passione sincera per l’archeologia che prende spunto in modo dettagliato e divertente dalla avventure e dai viaggi in Medio Oriente della scrittrice di gialli più famosa della storia: Agatha Christie. Il libro non ha però la pretesa di essere una biografia; è un omaggio alla celebre scrittrice, ma anche (e soprattutto) al suo quasi dimenticato marito, l’archeologo Max Mallowan e, con lui, agli studiosi di ogni tempo veri pionieri dell’archeologia. Raffaella Di Vincenzo, romana, è archeologa, ricercatrice e studiosa di storia locale. Per Nulla die ha pub-blicato i saggi Il Pasto Frugale (2015) e La signora del simposio (2017).
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