Paolo Topa, Io mi carico di rabbia, pagg 244, € 20,00 978-88-97364-48-1
Appoggiai la mano dietro la mia nuca come se un poliziotto mi stesse caricando a forza su una volante e spinsi la testa in direzione del piatto bollente.
La mia stessa mano mi riprese per i capelli e mi strappò in superficie, ma questa volta aprii le palpebre alla ricerca di Vanessa.
Pulii le feritoie degli occhi, fissai Vanessa e le dissi:
— Ora va meglio? I miei brufoli ti disturbano o è il minestrone a non piacerti? O forse è che tuo fratello è un inetto che non ti assomiglia? Che il sangue che scorre nel tuo corpo è identico a quello che scorre nelle vene di un imbecille privo di controllo?
Vanessa mi guardò: per la prima volta ero sicuro di essere stato ascoltato.
Paolo Topa, nato nel ’74 a Brescia, è la voce narrante del gruppo indie-rock Hangover.
Vicino all’epicureismo e dotato di un ego eccessivo, si è ritrovato talvolta in situazioni rocambolesche.
Blogger impenitente e senza decenza (iomicaricodirabbia.blogspot.it) lavora a Brescia in una società di servizi per imprese.
Vive in Franciacorta con moglie e figlia di due anni, dalle quali ha solo da imparare.
Ha pubblicato nel 2003 la raccolta di racconti Coni gelato per malati terminali.
Io mi carico di rabbia è il suo primo romanzo.
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