La settimana della cultura

La cultura — scriveva con felice intuizione e sintetico pragmatismo Ruth Benedict in Patterns of culture nel 1917 — “è ogni genere di attività umana che si tramanda da una generazione all’altra”. Potremmo pure aggiungere che gli elementi di una cultura si diffondono verso altre culture, in un certo senso ibridandole e lasciandosi ibridare come quando noi mangiamo il riso alla cantonese e i cinesi la pizza margherita, ma oggi vorremmo soffermarci su altri aspetti.

Su come, ad esempio, avviene la trasmissione della cultura: se uno apprende a friggere un uovo o a sbucciare le patate, realizza attività culturali che potrà impiegare nel corso della propria esistenza e trasmettere, probabilmente e se gli capiterà l’occasione, ad altri. In casi di questo genere, l’individuo appartenente a una cultura si
istruisce
.  Se con l’istruzione su come sbucciare le patate e friggerle con le uova l’individuo apprende pure un valore, allora possiamo dire che si educa.
Chi educa non si limita a trasmettere l’istruzione, ma con essa, trasferisce dei valori: nel caso della nostra frittata potrebbe, per esempio, aggiungere l’importanza di lasciare pulito dopo aver cucinato o consumato gli alimenti.

La scelta di quali valori trasmettere non è di carattere neutro, e specie all’interno dei sistemi istituzionali dell’istruzione e della formazione, è regolata a sua volta da un insieme di norme e dal riferimento a una serie di valori più o meno condivisi in quanto frutto di una forte negoziazione sociale.

È in corso la settimana della cultura alla quale Nulla die si propone di fornire un sobrio (ma non modesto) contributo: per l’occasione, venerdì 15 alle 18, presenteremo a Palermo nella libreria Incipit di via Dante, il saggio di Rosalinda Lo Presti Gianguzzi, Educare
una sfida possibile
già pubblicato in e.book e disponibile in cartaceo dal 25 aprile. Approfitteremo dell’evento per proporre la produzione già avviata e il nostro programma editoriale per i prossimi mesi.

Rosalinda Lo Presti Gianguzzi si incarica di mostrare come a uno Stato solidale convenga investire nell’istruzione ed educazione dei propri cittadini ai quali, peraltro, riconosce il diritto all’istruzione. Essendo la conoscenza diventata una risorsa, al pari di risorse economiche “classiche” quali il capitale o il lavoro,  essa permette di produrne altre e realizzare “ricchezza” di cui si giovano e gli individui e le comunità.

Per chi può, l’appuntamento con l’autrice e con Nulla die è il 15 aprile dalle 17,30 alle 20 nella libreria Incipit di Palermo. Sarà un piacere incontrarvi.

1 Commento

  1. […] La cultura — scriveva con felice intuizione e sintetico pragmatismo Ruth Benedict in Patterns of culture nel 1917 — “è ogni genere di attività umana che si trasmette da una generazione all’altra”. Potremmo pure aggiungere che gli elementi di una cultura si diffondono verso altre culture, in un certo senso ibridandole e lasciandosi ibridare come quando noi mangiamo il riso alla cantonese e i cinesi la pizza margherita… leggi tutto […]

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