Descrizione
All’età di ventisei anni Catherine è una pianista e compositrice di fama internazionale; la sua vita si divide fra l’esercizio incessante, i concerti, le prime assolute delle sue opere. Un corso che dovrà tenere all’Accademia Chigiana di Siena è l’occasione per trascorrere una breve vacanza in Toscana. In quei giorni rievoca il percorso che l’ha condotta alla celebrità e al tempo stesso emergono nella sua mente ricordi e ossessioni che la seguono dall’adolescenza. Riemerge la sua prima e deludente esperienza d’amore a sedici anni, quando convince una ragazza, Anita, a passare la notte con lei servendosi delle sue capacità di fascinazione e manipolazione. Riemerge il ricordo dell’amore folle con Sophie, una ballerina giovanissima che dietro all’eccezionale talento di danzatrice nasconde abissi di fragilità. Una narrazione al tempo stesso scintillante e funerea, in un’ambientazione sontuosa e decadente, dominata dalla musica intesa come perfezione assoluta. Alessio Martini è il nom de plume di uno scrittore genovese.
Caterina –
Un romanzo breve e densissimo, sontuoso e ossessivo.
Avevo già letto la prima opera di Alessio Martini, Salvare i naufraghi, un romanzo storico ambientato nel 1943 sul fronte russo, caratterizzato da un profondo scavo della psicologia umana.
La memoria e l’oblio pur essendo molto diverso dal precedente, ne riprende e porta all’estremo diversi spunti psicologici, che diventano elementi chiave della narrazione.
Si tratta di un romanzo al tempo stesso breve e densissimo, sontuoso e ossessivo.
La protagonista, Catherine, è una giovane pianista e compositrice di eccezionale talento; durante una vacanza in Toscana ripercorre gli ultimi dieci anni della sua vita, segnata da successi artistici strepitosi e dall’amour fou per Sophie, una giovanissima danzatrice tanto talentuosa quanto fragile.
Catherine, con la sua bellezza algida, la sua arte, le sue ossessioni domina la scena del romanzo, ma anche la musica è una vera protagonista e così pure i luoghi. La musica per Catherine diventa ansia di perfezione assoluta e confronto ossessivo con i grandi del passato, in particolare Liszt, Čajkovskij e Rachmaninoff. E i luoghi – o meglio gli scenari su cui si muove Catherine – sono di un lusso ossessivo: un palazzo sul Boulevard Haussmann di Parigi, una villa neoclassica a Bordighera, un albergo in una cittadina termale senza nome.
E un altro protagonista è il tarlo del suicidio, che segna la relazione autodistruttiva con Sophie: in certi momenti sembra che Catherine accarezzi con uno sguardo l’arte e la bellezza per catturarne un ricordo prima di uccidersi; alla fine, l’arte e la bellezza appaiono invece come la scialuppa con la quale Catherine riesce a salvarsi dal naufragio nella depressione e nel suicidio.
Caterina