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Giorgia Bruni – La notte dell’addio
0Si sentì di nuovo intrisa di sudore nel grembiule bianco, obbligatorio per le “femminucce” mentre quello dei “maschietti” trovava dignità in un blu deciso e scuro. Le radici del maschilismo si annidano in luoghi dati per certi e inconfutabili. Quel bianco non era un onore ma una croce, una condanna alla virginea purezza da rispettare, di cui essere all’altezza. Un bianco di elezione che significava solo debolezza e inferiorità. Un bianco vuoto da riempire con l’aspetto, l’adeguazione necessaria alla sopravvivenza conforme del genere di appartenenza.
Giorgia Bruni (Roma 1990) nel 2015 si laurea in lettere moderne alla Sapienza con una tesi sulla Trilogia della Vita di Pier Paolo Pasolini. Nel 2019 diviene Dottore di ricerca in Spettacolo con un progetto su Pasolini e la censura cinematografica. Collabora con le riviste «Studi Pasoliniani» e «Diari di Cineclub». È autrice del saggio La dimensione autobiografica in Atti impuri, Amado mio e Romàns di Pier Paolo Pasolini pubblicato nel volume Io lotto contro tutti a cura di Maura Locantore (2022).
La notte dell’addio è il suo primo romanzo.
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Giovanni Balsamo – Desde el alma, un tango per il commissario
0Antonio Marongiu è un commissario di polizia che vive a Palermo. Ha superato i cinquant’anni ed è entrato nella fase della vita nella quale si comincia a guardare indietro invece che avanti. Ama la sua città, della quale è profondo conoscitore, e nell’indagare si addentra nella sua storia e nei suoi luoghi. Su iniziativa della moglie, Maria, ha da poco cominciato a studiare il tango. Si trova a dovere risolvere l’omicidio di una giovane maestra della danza rioplatense accoltellata nella sua scuola. La giovane donna, figlia di un senatore della Repubblica, era sposata con un grand commis della Regione Siciliana, incaricato della gestione dei rifiuti nell’isola, che aveva sposato senza grande convinzione. Protagonista della narrazione resta la città di Palermo, con la sua storia terribile, le sue atmosfere e i suoi luoghi, spesso nascosti anche ai suoi abitanti, raccontata al ritmo del tango, tra i ricordi del commissario, la poesia di Alfonsina Storni e la sua storia cantata da “la negra” Mercedes Sosa.
Giovanni Balsamo ha già pubblicato Le Vie dei Guiscardi (2010) e Il frullo del Beccaccino (2017). Ha in preparazione una nuova opera con protagonista lo stesso commissario.
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Giovanni Barsotti – Sbronzae
0Uno spritz Aperol, per cortesia.
Giovanni Barsotti è un giornalista italiano – padovano per la precisione – che negli anni recenti ha composto centinaia di liriche. Sbronzae, cento poesie sulle piccole cose che succedono quando si beve, è la prima silloge che pubblica a stampa.
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Giovanni De Rosa – Aucun
0Parigi.
Philip è un giovane uomo di bell’aspetto, affermato professionalmente. Un seduttore infallibile: la sua audacia e sfrontatezza con l’altro sesso vengono spesso premiate, permettendogli di creare un “harem ideale”, dove riesce a frequentare le une all’insaputa delle altre. D’improvviso due donne che appartengono alla cerchia delle sue frequentazioni vengono uccise in modo brutale. Ogni indizio porta alla sua colpevolezza. L’avvocato Tapie, ingaggiato in sua difesa, scorge delle incongruenze, e comincia un’indagine parallela con l’aiuto di un’agenzia investigativa.
Emergono una serie di profili di personaggi potenzialmente coinvolti nel crimine. Il lettore entrerà in ognuno di essi, nelle loro fragilità confondendo il torto e la ragione, come in una guerra dove non ci sono né vincitori né vinti, dove tutti sono potenziali colpevoli ma anche innocenti, provati dalla vita e quasi giustificati nel loro agire. Ma la verità, anche se scomoda, sconvolgente e inaspettata emergerà come sempre.
Giovanni De Rosa, sorrentino di nascita e veneto di adozione, è autore di numerosi romanzi. Con Nulla die ha pubblicato Questa è la vita che voglio (2020) e Onice nera (2020).
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Giovanni De Rosa – Moi
0Maddalena è una giovane donna. I suoi genitori rivolgono amore e attenzioni solo alla sorella minore, mentre lei è lasciata ai margini, quasi come non esistesse.
Amareggiata e delusa, una sera decide di scappare: sale su un treno e arriva a Milano. Da lì comincerà una nuova vita, avventurosa e imprevedibile, sempre però aiutata nei momenti difficili da una persona misteriosa, che non svelerà mai né la sua identità né il suo volto. Come in una scacchiera, i personaggi di questo noir percorrono strade apparentemente solitarie. Inconsapevolmente, come le pedine di un gioco di cui nessuno conosce l’epilogo, s’incontreranno nel presente e nel passato senza via di scampo. Odio e amore s’intrecciano di continuo, aprendo e chiudendo ferite che attraversano il vissuto di ciascuno. Chi ne uscirà vincente smorzando tutto il rancore accumulato?
Giovanni De Rosa, sorrentino di nascita e veneto di adozione, è autore di numerosi libri. Con Nulla die ha pubblicato tre romanzi: Questa è la vita che voglio (2020), Onice Nera (2020), Aucun (2021).
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Giovanni De Rosa – Onice nera
0Un’antica leggenda narra che l’onice nera diede vita all’universo e che con la sua energia aiuti a mollare il passato e ad allontanare ciò che non è in armonia con la vita: per sopravvivere alle indecisioni e controllare la direzione delle proprie azioni.
Ma l’impresa è ardua, soprattutto se le mille sfaccettature dell’amore complicano il percorso tra nero e bianco, buio e luce, pazzia e serenità.
Kyra si ritrova sola nell’isola greca di Ikaria dov’è in vacanza, dopo che il suo compagno scompare all’improvviso. Un continuo fluire di ricordi si mischia agli avvenimenti del presente: la sua doppia natura confonde verità nascoste, conferme inaspettate, intrighi e menzogne. La realtà, come in un thriller, s’infittisce di continue sorprese.
Riuscirà a sopravvivere ai fantasmi del suo passato, a realizzare una propria consapevole individualità e a incontrare l’alba di un giorno nuovo?
Giovanni De Rosa, sorrentino di nascita e veneto di adozione, è autore di numerosi romanzi. Con Nulla die ha pubblicato Questa è la vita che voglio.
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Giovanni De Rosa – Questa è la vita che voglio
0Quanta paura abbiamo di accettare l’amore nelle nostre vite?
La madre che non sa accogliere il suo frutto. Il marito che non sa trovare il suo posto nella scacchiera familiare. La figlia, costretta ad inventarsi quei ruoli che dovrebbero essere naturali, è catapultata nel mondo dei grandi prima del tempo. Poi accade qualcosa di inaspettato. Di crudele. Qualcosa che cambierà per sempre la vita di tutti. Perché, in fondo, ciò che cerchiamo è sentirci unici per qualcuno. E per qualcosa di unico si può desiderare qualunque destino.
Giovanni De Rosa, sorrentino di nascita e veneto di adozione, è al suo terzo romanzo e sta lavorando a una nuova opera.
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Giovanni Inzerillo – Ruffo
0Marco è un giovane cinico e senza fede. Il possesso di una copia della Crocifissione di Guttuso e la conoscenza di Ruffo dichiaratosi il demonio in persona cambia la sua vita. Con lui sancisce un’alleanza che dura sette giorni in cui Marco fa i conti con la propria coscienza. Ruffo solo nelle battute finali spiega il suo senso e il romanzo si conclude proprio da dove è cominciato. La storia indaga su cosa possa essere il bene e cosa il male, sulla predisposizione umana a comprendere il senso dell’esistenza e sulla consapevolezza di non poter badare a se stessi.
È un romanzo intertestuale e polifonico in cui si intrecciano letteratura, musica e arte.
Giovanni Inzerillo (1982) è laureato in Lettere Classiche, Dottore di Ricerca in Italianistica e Cultore della Materia Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Palermo. Si è occupato prevalentemente di poesia contemporanea e di comparatistica musico-letteraria, ha pubblicato alcune monografie, saggi in Riviste e in Atti di Convegni cui ha partecipato in qualità di relatore. Docente a contratto di Letteratura italiana presso l’Università di Palermo, da cinque anni insegna pure nei Licei.
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Giuliana Leone – Dall’altra parte
0Emma torna come ogni anno al solito campeggio estivo. Questa volta, però, c’è qualcosa di diverso: è l’estate dei suoi diciassette anni, l’ultima che vivrà da adolescente. Ci sono i bagni notturni al fiume, gli alberi da scalare, i rapporti complicati con i coetanei. C’è l’istruttore di nuoto, per il quale ha una cotta da troppo tempo. Ci sono le scene che ritrova come se non fosse mai andata via da lì e poi c’è altro. In quei tre mesi, che alla sua età sembrano davvero lunghi, scoprirà che diventare adulti non è una staffetta, ma un percorso a ostacoli in cui forse non serve correre, per arrivare dall’altra parte.
Giuliana Leone è siciliana e studia Lettere. Ama gli animali, i libri, i viaggi e un milione di altre cose. A sei mesi giurava che sarebbe diventata una scrittrice, poi a quattro anni ha capito di aver avuto una pessima idea. Da allora le viene in mente un nuovo mestiere a cadenza settimanale e, mentre aspetta di trovare quello giusto, continua a fare scarabocchi che si ostina a chiamare storie.
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Giuseppe Cagnato – CattiVarie
0CattiVarie, ovvero, sette racconti di piccole e grandi crudeltà, narrati in chiave umoristica con frequenti incursioni nel cinismo, nel grottesco, nella farsa.
Tranne l’ultima storia, che è un puro inno alla leggerezza, i racconti che si susseguono svelano vite senza salvezza, senza speranza, senza redenzione, ingarbugliate nella confusa e terribile banalità della vita.
Non troverete, quindi, una logica, una morale, ma la sorpresa dell’inaspettato. Come nella vita, passerete dal disgusto alla risata, dall’ordine alla confusione, dalla rabbia alla rassegnazione.
Conoscerete il bulletto che confonde la realtà col gioco virtuale, un’anziana signora abbandonata dai compaesani e dal figlio, una scuola dove forgiano i futuri cittadini premiando l’arroganza e la violenza, una ragazzina alle prese col suo primo drammatico profilo facebook… e altro ancora.
Giuseppe Cagnato, dopo aver pubblicato nel 2012 il romanzo Gli imbecilli? Stanno tutti Bene e nel 2015 il romanzo L’apocalisse di Marco, sempre con la casa editrice Nulla Die, si cimenta ora col suo primo libro di racconti.
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Giuseppe Palmini – il personalismo comunitario di Emmanuel Mounier
0«Rifare il Rinascimento, così abbiamo detto poco fa. Ma è doppiamente da rifare se, per essere completo deve essere duplice e cioè personalista e comunitario. Il primo Rinascimento è fallito come rinascita personalista e ha trascurato quella comunitaria. Contro l’individualismo dobbiamo riprendere possesso del primo, ma vi riusciremo solo con l’aiuto del secondo. Cerchiamo di non sbagliare anche noi; altrimenti arriveranno giuristi e borghesi del collettivismo, simili ai giuristi e borghesi dell’individualismo e, come questi, parassiti di una grande causa, e altrettanto nefasti. E vi è qualche probabilità che, col ritmo incalzante degli avvenimenti e delle propagande del nostro tempo, la loro opera non si trascini per secoli»
Giuseppe Palmini nasce a Villaricca nel 1993. Laureato in scienze filosofiche all’Università degli studi di Napoli Federico II, comincia a scrivere a 19 anni e da quel momento non ha più smesso di farlo. Ha una profonda passione per la filosofia e la narrativa, in particolar modo per i romanzi.