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Dafne Polizzi – Il linguaggio delle arti sceniche e figurative

Autore:Dafne Polizzi
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ISBN: 9788869155710

10,20 17,00 

Per una didattica inclusiva.

Nuovo Ateneo, i saggi Nulla Die.

Isbn: 9788869155710 Categorie: , ISBN: 9788869155710

Descrizione

Qual è il legame tra l’essere umano e le arti sceniche e figurative? Come hanno influenzato il nostro processo evolutivo fino al primato culturale? Sin dagli albori, l’Homo Sapiens ha utilizzato l’arte come mezzo privilegiato per esprimere emozioni, idee e identità. Questo saggio analizza il fenomeno artistico da una prospettiva antropologica, esplorandone le implicazioni nella storia e il contributo alla formazione di società sempre più complesse. Attraverso un percorso che abbraccia le diverse forme espressive, si arriva a riflettere sulle teorie della complessità di Edgar Morin, proponendo una visione didattica inclusiva che valorizza la diversità biologica e culturale. Un’indagine che invita a riscoprire il ruolo universale delle arti, promuovendo una nuova consapevolezza dell’essere umano nel mosaico della varietà culturale e naturale.

Dafne Polizzi (04/08/1995), insegnante siciliana residente in Toscana, è laureata in Scienze della Formazione Primaria e specializzata per il Sostegno Didattico. Appassionata di arti e scrittura, questa è la sua opera prima.

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Autore

1 recensione per Dafne Polizzi – Il linguaggio delle arti sceniche e figurative

  1. Salvatore Giordano Admin

    Il saggio Il linguaggio delle arti sceniche e figurative di Dafne Polizzi si propone come un’indagine approfondita sul ruolo delle arti nella costruzione dell’identità culturale e cognitiva dell’essere umano. L’autrice adotta un approccio interdisciplinare, combinando elementi di antropologia, estetica e teoria della complessità, per esplorare le connessioni tra espressione artistica e sviluppo sociale. Il volume si distingue per la sua impostazione metodologica solida e per l’attenzione riservata alla dimensione pedagogica dell’arte.

    Uno degli aspetti più rilevanti del testo è la sua prospettiva evolutiva: Polizzi esamina come l’Homo Sapiens abbia utilizzato le arti sceniche e figurative non solo come strumenti di comunicazione, ma anche come dispositivi cognitivi in grado di influenzare il pensiero simbolico e il processo di socializzazione. Il riferimento alle teorie della complessità di Edgar Morin conferisce al saggio una profondità teorica che va oltre la semplice descrizione storica delle arti, offrendo una chiave di lettura originale sulla loro funzione epistemologica.

    Dal punto di vista didattico, Il linguaggio delle arti sceniche e figurative offre spunti significativi per l’insegnamento (per l’insegnamento in genere non solo quello delle discipline artistiche) in ambito scolastico e accademico. Il testo propone una visione inclusiva della didattica dell’arte, ponendo l’accento sull’importanza della diversità culturale e biologica nell’approccio educativo. Le riflessioni sulla pedagogia dell’arte si integrano con un’analisi delle pratiche artistiche come strumenti di inclusione sociale, evidenziando il ruolo dell’educazione estetica nel favorire il dialogo interculturale.

    Dal punto di vista strutturale, il saggio è ben organizzato e segue un percorso argomentativo chiaro, che accompagna il lettore attraverso un’esplorazione sistematica delle tematiche trattate. L’uso di riferimenti teorici e di esempi concreti contribuisce a rendere il testo accessibile sia a studiosi del settore sia a docenti interessati a integrare le arti nel loro insegnamento fin dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria (di cui in appendice sono presentati degli siepi concreti?.

    In conclusione, Il linguaggio delle arti sceniche e figurative rappresenta un contributo significativo allo studio delle arti in chiave interdisciplinare. L’attenzione alle dinamiche evolutive e alla funzione educativa dell’arte ne fanno un’opera di particolare interesse per chi si occupa di pedagogia, antropologia e teoria dell’arte. Il volume non solo evidenzia la centralità dell’espressione artistica nella costruzione della conoscenza umana, ma invita anche a una riflessione critica sul ruolo delle arti nella società contemporanea e nei processi di trasmissione e diffusione culturale.

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